1 - La meraviglia di crescere umani

«Non sto cercando di dirti che soltanto gli uomini colti e preparati sono in grado di dare al mondo un contributo prezioso. Non è vero. Ma sostengo che gli uomini colti e preparati, se sono intelligenti e creativi, tanto per cominciare, e questo purtroppo succede di rado, tendono a lasciare, nel proprio passaggio, segni di gran lunga più preziosi che non gli uomini esclusivamente intelligenti e creativi. Tendono ad esprimersi con più chiarezza, e di solito hanno la passione di seguire i propri pensieri fino in fondo. E, cosa importantissima, nove volte su dieci sono più modesti dei pensatori non preparati».

(J. David Salinger, Il giovane Holden)

L’ultima lezione che il professor Antolini impartisce al giovane Holden è un mirabile riconoscimento del valore che la cultura può svolgere nel diventare adulti: è ciò che l’uomo aggiunge all’uomo, è la vera natura dell’uomo.

Nel bios umano si trova un elemento che segna la sostanziale diversità dagli altri viventi compresi gli altri primati; il piccolo d'uomo nasce inabile e ha bisogno di un lungo periodo di accudimento per acquisire l’autonomia sufficiente. È la sua debolezza ed è la sua forza.

Il connotato che caratterizza lo sviluppo umano è la lentezza, l’essere sempre in ritardo e incompleto; l’inizio della nostra vita è segnata da un’alta potenzialità e da una bassa specializzazione. Dobbiamo darci il tempo necessario per costruire e ricostruire, modellare e adattare quelle soluzioni per vivere che gli altri animali hanno pronte all’uso dalla venuta al mondo.

Per l’uomo la cultura è dunque innanzitutto una necessità biologica perché ciò che manca all’uomo quando nasce è la cultura. La dimensione neotenica della specie umana –immaturità iniziale, perdurare dell’incompiutezza e plasticità neuronale per tutta la vita- porta con sé l’illimitatezza dell’apprendimento. Significa prolungare per tutta l’esistenza la voglia di innovare e di fare esperienza, la meraviglia, la curiosità, la spensieratezza, la leggiadria.  

"Conservare lo spirito dell'infanzia dentro di sé per tutta la vita vuol dire conservare la curiosità di conoscere, il piacere di capire, la voglia di comunicare". Questa frase, in cui è racchiusa tutta l'anima di Bruno Munari, riassume il dato distintivo dell’umano. La meraviglia della crescita.

 

Domenico Chiesa

(7 marzo 2023)