(RI)COMINCIARE LA SCUOLA

“Per poter cambiare la scuola occorre per prima cosa un esercizio di pensiero” (Riccardo Massa)

ESERCIZI DI PENSIERO/8  

(RI)COMINCIARE LA SCUOLA

Nella vita da studente la scuola (ri)comincia parecchie volte: comincia la scuola dell’infanzia, comincia la scuola primaria, comincia la scuola secondaria di primo grado, comincia il biennio e comincia il triennio.

È indubbio che il tempo del passaggio da un livello di scuola ad un altro è quello più difficile e denso di curiosità; è terra di nessuno, gli insegnanti “conosciuti” non ci sono più e non è chiaro quanto del comportamento consolidato varrà ancora; la nicchia si è persa e diventa necessario costruirsene una nuova. Penso in particolare al passaggio a cui ho assistito nei tanti anni del mio insegnamento, dalla “media” al “biennio”.

La fatica del cominciare un nuovo percorso di studio è attenuata dalle aspettative maturate nei mesi precedenti che ora sono destinate a consumarsi in un breve tempo. Da come vengono vissuti i primi mesi dipende una parte non marginale del livello di successo scolastico dell’intero percorso di studio.

Si usa il termine “continuità” per raccogliere tutte le problematiche relative al passaggio; e tutti concordano che l’assenza di continuità curricolare, organizzativa, metodologica rappresenti una delle caratteristiche più negative del nostro sistema scolastico; ma il fatto che il termine “continuità” abbia sostituito il termine “raccordo” indica forse che sta avvenendo una operazione di semplificazione del problema, come verrebbe anche a confermare l’impostazione di molte iniziative relative all’accoglienza e alla gestione del tempo-scuola nei primi giorni dell’anno scolastico riducendo a questo periodo il problema dell’inserimento.

Garantire la continuità non significa cancellare le identità specifiche dei diversi ordini di scuola, significa invece sostenere il raccordo tra livelli curricolari diversi senza interrompere il processo conoscitivo degli studenti. 

La progettazione dell’inizio scuola non deve risultare distrattiva rispetto alla centralità curricolare e allo stesso tempo deve corrispondere ad alcune specifiche funzioni legate alle problematiche dell’inserimento in un nuovo percorso di studio; propongo di distinguere i primi giorni di scuola dal tempo necessario per costruire la “comunità operosa”, la costruzione delle basi per il nuovo percorso, il rinforzo della motivazione allo studio, la condivisione degli intenti, la co-responsabilità nel governo del fare scuola (i primi mesi di scuola). (continua)

 

Domenico Chiesa 

(25 settembre 2023)