CIDI TORINO

Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti

ART. 3 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
La Costituzione Italiana è il nostro principale riferimento.

PRIMO PIANO


L’esperienza di Giacomo Matteotti cento anni dopo… ”la necessità di dimostrare che restavano quelli che non si arrendono”

BREVE CRONACA DEI FATTI

Il 10 giugno 1924, nel pomeriggio, a Roma, sul lungotevere Arnaldo da Brescia, dopo aver lasciato la sua abitazione da solo, Giacomo Matteotti si recava a piedi a Montecitorio. Una Lancia Kappa a sei posti svoltò l’angolo venendogli incontro. I testimoni raccontano che, pur essendosi voltato per cambiare direzione e mettersi in salvo, Matteotti venne preso per un braccio, circondato da cinque uomini e costretto a salire in macchina. Si è conoscenza del fatto che Matteotti tentò di divincolarsi, gridò, ma la sua voce fu coperta dal clacson azionato a ripetizione. L’azione fu così rapida che i testimoni non ebbero il tempo di reagire.

Tra il 12 e il 13 agosto, non lontano da Roma, venne ritrovata la sua giacca insanguinata, strappata e sporca di fango. Il 16 agosto nella macchia boschiva della Quartarella, presso il comune di Riano, venne rinvenuto il cadavere.

Questi sono...

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PER APPROFONDIRE


Il valore del dissenso. A futura memoria sui fatti di Torino e di Pisa

A distanza di un mese torniamo a occuparci delle proteste studentesche di Pisa e Firenze con un testo scritto per il CIDI da Pietro Polito, Direttore del Centro Studi Piero Gobetti, filosofo della politica, il quale ci guida nell'analisi del rapporto tra dissenso e democrazia a partire dal pensiero del filosofo torinese Norberto Bobbio e ci propone l'educazione al dissenso nella prospettiva nonviolenta di Aldo Capitini.      Non saprei dire se è stato fatto un collegamento tra i fatti di Torino (3 ottobre 2023) e quelli di Pisa (23 febbraio 2024). Ma mi sembra evidente il nesso tra le due manifestazioni studentesche di protesta che hanno visto entrambe una reazione sproporzionata da parte delle forze dell’ordine. In entrambi i casi sotto attacco è stato il diritto individuale e collettivo al dissenso con l’argomento che “l’uso della forza e della violenza ingiustificata non è tollerabile” (Matteo Piantedosi). Anche se, in realtà, in particolare a proposito di Torino, il Ministro dell’Interno si riferiva a una presunta violenza da parte dei manifestanti, giova ricordare che l’uso...

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INIZIATIVE CIDI


Assemblea dei soci del CIDI Torino, 27 giugno 2024

A chiusura dell'anno associativo è indetta l’assemblea dei soci, in prima convocazione il 26 giugno alle ore 19 e in seconda convocazione  giovedì 27 giugno alle ore 19 presso la sede del CIDI Torino, in Via Maria Ausiliatrice n. 45, con il seguente O.d.G -        Saluti della presidente del Cidi Torino -        Approvazione del Bilancio consuntivo 2023 -        Approvazione del Bilancio preventivo 2024 -        Varie ed eventuali E’ importante che chi non può partecipare all’assemblea deleghi un’altra persona iscritta al CIDI Torino a rappresentarlo.

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ESERCIZI DI PENSIERO


LE STRADE DEL CAMBIAMENTO

“Per poter cambiare la scuola occorre per prima cosa un esercizio di pensiero” (Riccardo Massa) ESERCIZI DI PENSIERO/2-2024 LE STRADE DEL CAMBIAMENTO   La crisi della scuola sta assumendo una dimensione storica che può essere affrontata solo attraverso un processo di profonda trasformazione. Il cambiamento non è un’azione neutra; dipende dalla idea di società verso cui la si orienta, dal legame con l’età del lavoro, dal modello di Città che contribuisce a edificare; insomma dalla visione di scuola che si vuole costruire.  Schematizzando si potrebbero delineare le strade verso diverse prospettive.  La prima comprende l’abbandono della scuola unica-unitaria e il ritorno alle due scuole: per la formazione delle élite e per la formazione dei produttori/consumatori. Prevede la separazione, alla fine del primo ciclo e magari anche prima, del percorso scolastico in due binari paralleli; uno per coloro che sono votati alla cultura alla seconda potenza (metagiudizio, metacognizione, con risvolti su tutti gli aspetti della personalità) e un altro in cui la cultura è...

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