CIDI TORINO

Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti

ART. 3 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
La Costituzione Italiana è il nostro principale riferimento.

PRIMO PIANO


VIVA IL 25 APRILE

"La memoria è cura, è dedizione, la memoria è costanza, opera di paziente e delicata manutenzione.

La memoria è inciampo, è l'inattesa asperità nella strada che costringe a sostare, chiedersi, e cambiare di passo.

Per questo non c'è fissità nella memoria, la memoria vive nel vivente, e con lui si muove, come il vivente è materia plastica, fluida, in continua crescita.

Finchè, come ogni cosa viva è destinata a spegnersi, e allora la promessa del testimone porta con sè il dovere del passaggio, la devozione alla trasmissione, ciò che ho portato con me ora è tuo, ti consegno un peso leggero perchè è un dono.

Credo che in definitiva stia in questo il portare memoria, perseverare nell'amore per la vita, da chi e da dove la vita ci ha generato, e rendere alle vite dei dimenticati dalla Storia, dei dispersi nella...

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PER APPROFONDIRE


Il valore del dissenso. A futura memoria sui fatti di Torino e di Pisa

A distanza di un mese torniamo a occuparci delle proteste studentesche di Pisa e Firenze con un testo scritto per il CIDI da Pietro Polito, Direttore del Centro Studi Piero Gobetti, filosofo della politica, il quale ci guida nell'analisi del rapporto tra dissenso e democrazia a partire dal pensiero del filosofo torinese Norberto Bobbio e ci propone l'educazione al dissenso nella prospettiva nonviolenta di Aldo Capitini.      Non saprei dire se è stato fatto un collegamento tra i fatti di Torino (3 ottobre 2023) e quelli di Pisa (23 febbraio 2024). Ma mi sembra evidente il nesso tra le due manifestazioni studentesche di protesta che hanno visto entrambe una reazione sproporzionata da parte delle forze dell’ordine. In entrambi i casi sotto attacco è stato il diritto individuale e collettivo al dissenso con l’argomento che “l’uso della forza e della violenza ingiustificata non è tollerabile” (Matteo Piantedosi). Anche se, in realtà, in particolare a proposito di Torino, il Ministro dell’Interno si riferiva a una presunta violenza da parte dei manifestanti, giova ricordare che l’uso...

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INIZIATIVE CIDI


Presentazione dei laboratori di storia "Racconti di Resistenza dalle scuole - a.s. 2022/2023"

Il Gruppo di storia del CIDI Torino presenta UNA STORIA BEN INSEGNATA LABORATORIO PERMANENTE "RACCONTI DI RESISTENZA DALLE SCUOLE" NELL'OTTANTESIMO ANNIVERSARIO DELLA RESISTENZA 1943 - 1945  LUNEDI' 29 APRILE 2024 dalle ore 17.00 nel Teatro della scuola primaria dell'I.C. Peyron-Re Umberto I Via Ventimiglia n. 128, Torino Presentazione dei laboratori sulla Resistenza svolti nelle classi di scuola primaria e secondaria in dialogo tra loro nell'anno 2022/2023 Restituzione della documentazione video con interventi degli insegnanti e degli allievi che hanno partecipato al progetto L'ingresso è riservato a docenti e allievi delle classi interessate. IL PROGETTO "Racconti di Resistenza dalle scuole"

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ESERCIZI DI PENSIERO


LE STRADE DEL CAMBIAMENTO

“Per poter cambiare la scuola occorre per prima cosa un esercizio di pensiero” (Riccardo Massa) ESERCIZI DI PENSIERO/2-2024 LE STRADE DEL CAMBIAMENTO   La crisi della scuola sta assumendo una dimensione storica che può essere affrontata solo attraverso un processo di profonda trasformazione. Il cambiamento non è un’azione neutra; dipende dalla idea di società verso cui la si orienta, dal legame con l’età del lavoro, dal modello di Città che contribuisce a edificare; insomma dalla visione di scuola che si vuole costruire.  Schematizzando si potrebbero delineare le strade verso diverse prospettive.  La prima comprende l’abbandono della scuola unica-unitaria e il ritorno alle due scuole: per la formazione delle élite e per la formazione dei produttori/consumatori. Prevede la separazione, alla fine del primo ciclo e magari anche prima, del percorso scolastico in due binari paralleli; uno per coloro che sono votati alla cultura alla seconda potenza (metagiudizio, metacognizione, con risvolti su tutti gli aspetti della personalità) e un altro in cui la cultura è...

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